“Con buona pace degli astemi, vino ed acqua non sono alternativi ma complementari, soprattutto al tempo di una crisi climatica, che obbliga ad irrigare anche le viti. Così è proprio Vinitaly, il luogo giusto, dove informare,  che sono ben 51, pari al 40%, i progetti approntati da Consorzi di bonifica ed irrigazione, ricompresi nella lista dei 127 giudicati di preminente interesse nazionale all’interno del piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico e pubblicati nell’elenco redatto dal commissario straordinario alla scarsità Idrica, Nicola Dell’Acqua, di concerto con le 7 autorità di bacino distrettuale”: a rendere noto l’importante scelta è Massimo Gargano, direttore generale di Anbi, a Verona per il consiglio d’amministrazione di Enpaia (ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura).

Le opere individuate, per un valore complessivo di 3,67 miliardi di euro (quelle interessanti enti consorziali ammontano a 1,523 miliardi pari al 41% della spesa prevista), sono da ora prioritariamente finanziabili dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso i previsti piani stralcio; la suddivisione per distretti idrografici è la seguente: “Alpi Orientali”, 15 progetti per una spesa prevista di 643.518,414 euro; “Appennino Centrale”, 30 progetti per € 331.335.912; “Appennino Meridionale”, 14 progetti per € 523.410.000; “Appennino Settentrionale ”, 5 progetti per € 178.033.059; “Po”, 22 progetti per € 886.418.725; “Sardegna”, 14 progetti per € 309.724.667; “Sicilia”, 27 progetti per € 829.137.753.

Tra gli interventi più rilevanti, indicati come prioritariamente finanziabili, vanno citati: costruzione di una condotta di collegamento tra il canale Sade ed il sistema derivatorio Ledra-Tagliamento per il recupero parziale della portata di scarico della centrale di Somplago (Consorzio di bonifica Pianura Friulana – € 105.000.000); riconversione del sistema irriguo “da scorrimento a pluvirrigazione” dell’ impianto denominato Vedelago nord (Consorzio di bonifica Piave – € 96.000.000); in Veneto, interventi sulla diga del Corlo per il recupero della limitazione di invaso (€ 107.360.000); in Friuli Venezia Giulia, sghiaiamento del serbatoio di Barcis e contestualmente di quello di Ravedis (€ 113.791.056); interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza idraulica della diga sul torrente Timone e del sistema irriguo dalla diga Elvella (Consorzi di bonifica Litorale Nord, Lazio Sud Ovest, Etruria Meridionale e Sabina – € 30.180.691);  realizzazione della rete irrigua “a pressione” dell’intera Piana del Fucino (1° lotto – €  196.200.000); interventi di manutenzione straordinaria sul canale Regina Margherita e diramatore Alto Novarese (Associazione Irrigazione Est Sesia – 2° lotto – € 127.500.000); in Piemonte, completamento di razionalizzazione, riorganizzazione e ristrutturazione degli impianti irrigui del comprensorio Destra Stura (Consorzio di 2° grado Bealera Maestra –   € 151.471.373); realizzazione barriera antisale alla foce del Po di Pila (Consorzio di bonifica Delta del Po – € 90.000.000); realizzazione di bacino sul torrente Tanarello ed opere di derivazione verso il versante imperiese (€ 108.000.000); riordino irriguo del distretto di Zinnigas, Lorissa e Pauli Bingias Sud (Consorzio di bonifica dell’Oristanese – € 40.847.410); in Sicilia, interventi di consolidamento e messa in sicurezza sulla diga Disueri (€ 138.840.815).

In tutto, sono 562 i progetti presentati dalle Regioni e giudicati ammissibili di finanziamento nell’ambito del Pnissi (piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico) per una spesa complessiva di 13,5 miliardi di euro.

“Ringraziando il Commissario, Dell’Acqua e le Autorità di bacino distrettuale per l’importante lavoro propedeutico svolto, auspichiamo che ora si possa celermente passare alla fase operativa, ricordando che il tempo medio per realizzare un’opera pubblica in Italia è 11 anni, un lasso improponibile di fronte alla crisi climatica – evidenzia Francesco Vincenzi, presidente dell’associazione nazionale dei consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) – Nel frattempo dobbiamo proseguire con indispensabili azioni di adattamento e per questo salutiamo con fiducia l’indicazione del Commissario di poter disporre di 1 miliardo di metri cubi d’acqua in più, entro il 2025, grazie soprattutto ad interventi per la riduzione delle perdite dalla rete”.

FONTE: UFFICIO STAMPA ANBI NAZIONALE