“La proposta della ministra Teresa Bellanova, di ripristinare subito la struttura di missione #italiasicura per il contrasto al rischio idrogeologico ci vede assolutamente favorevoli”.

A dichiararlo è Francesco Vincenzi, presidente dell’associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi).

“Fu quella – prosegue il presidente di Anbi – una stagione, che ebbe il merito di porre il tema della sicurezza dei territori al più alto livello, presso la presidenza del consiglio, riuscendo a sbloccare ingenti risorse già stanziate negli anni, ma ferme nei meandri di quella “cattiva” burocrazia,  che risulta essere ostacolo allo sviluppo come confermano anche i tragici accadimenti, che hanno colpito la Sardegna, i cui Consorzi di bonifica hanno da tempo pronti  42 progetti per la riduzione del rischio idrogeologico e che necessitano di un investimento pari a circa 279 milioni di euro”.

“Servono interventi di prevenzione del rischio e non le postume dichiarazioni di stato di calamità – spiega – che mediamente ristorano solo il 10% dei danni subiti dai cittadini, senza considerare l’inestimabile valore delle vite umane perse. Per altro, riparare i danni costa 7 volte più che prevenirli. In un paese in cui il 91% dei comuni è toccato dal rischio idrogeologico ed il 16.6% del territorio è esposto al massimo grado di pericolo da frane e alluvioni, l’estremizzazione degli eventi atmosferici, causata dai cambiamenti climatici, obbliga a scelte rapide ed efficaci per aumentare la capacità di resilienza delle comunità locali. Il ripristino di #italiasicura sarebbe quanto mai importante nella prospettiva di utilizzo dei fondi del Recovery Fund, le cui scadenze prevedono l’espletamento dell’iter attuativo entro la fine del 2023 e la rendicontazione dei lavori conclusi entro il 2026”.

“Per agevolare il rispetto dei tempi comunitari – conclude Vincenzi – Anbi ha già presentato un piano nazionale per  l’efficientamento della rete idraulica, composto da 858 progetti definitivi ed esecutivi, cioè cantierabili, capaci di garantire oltre 21.000 posti di lavoro con un investimento complessivo di circa 4 miliardi e 340 milioni di euro. Come sempre, siamo a servizio del paese”.