Una notte e una giornata d’intenso lavoro per i Consorzi di Bonifica della Toscana. A fronte della pioggia eccezionale della nottata, con precipitazioni concentrate nel tempo e in zone ristrette, i tecnici consortili hanno monitorato l’andamento di fiumi e corsi d’acqua minori. Particolare attenzione è stata riservata al territorio pistoiese, con allegamenti circoscritti ad alcune zone.

«Siamo sempre più spesso di fronte a fenomeni d’eccezionale intensità, con piogge concentrate in tempi brevi e in luoghi circoscritti – spiega il presidente di Anbi Toscana e del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, Marco Bottino – che quindi mettono sotto stress il sistema. Nonostante questo nessun argine al momento ha rotto. A parità di piogge, 20 anni fa, avremmo avuto conseguenze ben più pesanti, nonostante un territorio allora meno urbanizzato. Questo non significa che non si possa e non si debba fare di più: la cementificazione e i cambiamenti climatici impongono un lavoro continuo e costante per migliorare la situazione».

Nel comprensorio del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, durante la notte, sono entrati in funzione, in particolare, l’impianto idrovoro e le casse di espansione di Castelletti (Signa) per tenere in sicurezza l’Ombrone e quindi è stato attivato l’impianto idrovoro della Viaccia (fra Signa e Campi Bisenzio)  che regola l’afflusso del collettore acque basse nel Bisenzio.

Brana, Stella, Quadrelli e Ombrone, nel pistoiese, sono i corsi d’acqua cresciuti più velocemente e che hanno registrato le maggiori criticità nella notte. Il personale delle squadre di reperibilità del Consorzio hanno monitorato fin dal pomeriggio l’evolversi della situazione, supervisionando il corretto funzionamento delle principali stazioni di pompaggio dei sistemi di acque basse, come l’impianto idrovoro di Castelletti a Signa a servizio della Piana Fiorentina e Pratese o il sistema tra la Senice e il Quadrelli a Quarrata.

Nell’Aretino, il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno sta svolgendo un’intensa attività, in stretta collaborazione con il Genio Civile Valdarno Superiore, per una ricognizione delle criticità e alcuni interventi di urgenza. A eseguire un intervento in urgenza a Badia Tedalda: uomini e mezzi hanno lavorato sul Fosso delle Sode per rimuovere l’ostruzione dell’alveo a ridosso del centro abitato. Operai al lavoro anche sugli affluenti del Torrente Cerfone ad Arezzo. I tecnici del Consorzio, in stretta collaborazione con il Genio Civile Valdarno Superiore, hanno inoltre effettuato una ricognizione delle criticità e verificato le numerose segnalazioni arrivate all’ente da cittadini e amministratori. Il monitoraggio ha permesso di individuare alcune lavorazioni puntuali da eseguire nei prossimi giorni per rimuovere ostruzioni e pericoli creati dalla pioggia intensa e prolungata.

Giorni di intenso lavoro anche per il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud, impegnato nel monitoraggio dei corsi d’acqua nelle province di Grosseto e Siena. La nuova ondata di maltempo ha reso necessaria l’apertura dei servizi di piena su tutti i principali fiumi: prima il Sovata, successivamente Bruna, Albegna e Ombrone. Quello sul fiume Albegna è stato già chiuso; Bruna e Sovata non hanno raggiunto livelli altissimi, mentre l’Ombrone ha toccato quota 4,80 metri all’idrometro del Berrettino attorno alle 13 di venerdì 16 dicembre (attualmente il livello è in calo). Le precipitazioni a monte e a valle continuano, ma la fase più delicata sembra al momento superata.

Il Consorzio di Bonifica 5 Toscana Costa ha registrato micro allagamenti nella frazione di Vada (Comune di Rosignano Marittimo) sul Fosso Vallecorsa e Fosso dei Fichi dovuti all’intensità delle piogge. A causa della portata del torrente Tripesce è entrata in funzione la cassa di espansione che ha funzionato in maniera ottimale, così come l’opera di scarico secondario. A monitorare la situazione anche squadra formata da tecnici e operai.

A lavoro anche il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, con molti controlli a garanzia del corretto funzionamento degli impianti e per mantenere in sicurezza il territorio durante l’ondata di maltempo.

FONTE: UFFICIO STAMPA ANBI TOSCANA