“Nel piano strategico nazionale della nuova Pac non c’è un ecoschema dedicato alle risorse idriche: è questa la palese testimonianza di quanto  la cultura dell’acqua sia ancora marginale in un Paese come l’Italia, il cui futuro non può che essere legato ad un modello di sviluppo con il territorio al centro”. Ad evidenziarlo è Massimo Gargano, direttore generale dell’associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue, intervenuto ad un simposio sul tema dei “Nuovi spazi per l’acqua”, svoltosi a Padova in collaborazione con Anbi Veneto ed Università.

I corsi d’acqua, ad esempio, non vanno più visti in una sola dimensione.

“Ad obbiettivi fondamentali come la riduzione del rischio idraulico e la fornitura d’acqua per l’agricoltura si aggiungono nuovi criteri gestionali, improntati alla tutela della biodiversità ed allafornitura di servizi ecosistemici, in una parola alla multifunzionalità”, spiega Alberto Barausse, docente dell’Università degli Studi di Padova.

Una visione d’insieme, che ispira anche la proposta del Consorzio di bonifica Bacchiglione per la realizzazione di bacini d’invaso nel bacino dei Colli Euganei: dalla sicurezza idraulica del territorio all’accumulo delle acque per l’irrigazione, dalla funzione turistico-ricreativa al valore  ecologico-naturalistico, fino alla riserva idrica antincendio.

A fargli eco da Bologna è Valentina Borghi, presidente del Consorzio di bonifica Renana: “Occorre che le Istituzioni rispondano positivamente all’esigenza di riqualificare  le infrastrutture idrauliche ed irrigue per un futuro sicuro, vivibile e sostenibile.”

“A 100 anni dal Congresso, che a San Donà di Piave disegnò la moderna bonifica, non solo i cambiamenti climatici, ma anche le sfide della transizione energetica rappresentano per le nostre realtà un’altra boa da superare” aggiunge Francesco Vincenzi, presidente di Anbi, intervenuto all’inaugurazione delle Officine Nord del centro idrovoro consorziale di Saiarino, nodo idraulico ferrarese, in cui convergono tutte le acque di superficie del bacino del fiume Reno.

Al proposito, una concreta esperienza d’innovazione arriva anche dalla Toscana, dove la transizione ecologica del Consorzio di bonifica 1 Toscana Nord, che ha sede a Viareggio,  coinvolge anche il lavoro quotidiano degli operai, che da alcuni giorni hanno a disposizione nuovi decespugliatori, soffiatori e motoseghe, alimentati con  batterie, che si ricaricano, grazie all’energia verde di pannelli fotovoltaici; così, non si usano più carburanti fossili e quindi non si espellono  gas di scarico. In questo modo,  l’inquinamento è azzerato ed il lavoro è più salubre e piacevole: i nuovi macchinari, tutti in  regola con le normative per la sicurezza, sono infatti anche più leggeri, maneggevoli e silenziosi. Questa scelta rispettosa dell’ambiente è stata avanzata da dipendenti dell’ente consortile, che con questa proposta hanno vinto un concorso di idee, in cui erano stati invitati a suggerire all’amministrazione attività innovative e migliorative da applicare al lavoro. Le batterie degli strumenti, alimentate con energia ricavata da pannelli solari, sono indossabili con un semplice zainetto e hanno un’autonomia paragonabile a quella degli attrezzi a motore a scoppio. I nuovi mezzi sono ora in prova alle squadre operative, che stanno prendendo confidenza con la tecnologia “verde”.

“I vantaggi di questa operazione innovativa sono tantissimi, orientati a ridurre gli impatti ambientali ed a migliorare il lavoro quotidiano dei nostri dipendenti: minori vibrazioni, peso e rumore rendono gli interventi più semplici da eseguire, migliorando sensibilmente le condizioni operative”, spiega il presidente del Consorzio di bonifica, Ismaele Ridolfi.

“Il tema della transizione ecologica, declinata sulle risorse idriche, mette in luce il ruolo strategico, che oggi i Consorzi di bonifica svolgono per garantire non solo la sicurezza territoriale, ma anche quella alimentare ed energetica. In quest’ottica, la certificazione di sostenibilità idrica Goccia Verde ed i consigli esperti per l’irrigazione come quelli di Irriframe, uniti al Piano Laghetti di prossima presentazione, sono esempi di un futuro, che per i Consorzi di bonifica è già realtà” conclude il direttore generale di Anbi, Massimo Gargano.

FONTE: UFFICIO STAMPA ANBI NAZIONALE