I dati diffusi dall’Osservatorio CittàClima di Legambiente non lasciano dubbi sull’incedere della violenza degli eventi atmosferici: in 11 anni sono stati registrati 1.118 eventi meteorologici estremi sull’Italia , 133 dei quali negli scorsi 12 mesi, segnando un +17,2% ed interessando 602 comuni (+18%), tra cui Roma, ove dal 2010 su sono registrate 56 emergenze (9 negli ultimi 12 mesi), Bari e Milano, dove i fiumi Lambro e Seveso sono esondati almeno 20 volte.

Di fronte a questo quadro, l’associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) condivide l’urgenza, evidenziata da Legambiente, di approvare quanto prima il piano nazionale di adattamento al clima, che deve comprendere anche la ristrutturazione di una rete idraulica ormai obsoleta. Sono 23 i paesi dell’Unione Europea, compreso il Regno Unito, che hanno adottato un piano nazionale o settoriale di adattamento al clima e tra questi non c‘è però l’Italia, che continua a spendere mediamente 7 miliardi all’anno per riparare i danni da eventi naturali.

“Non solo – aggiunge Francesco Vincenzi, presidente di Anbi – ci chiediamo che fine abbia fatto la legge contro il consumo di suolo, ferma da anni nei meandri del Parlamento. Approvarla rappresenterebbe un importante atto contro l’inarrestabile cementificazione, evidente amplificatore delle conseguenze causate dall’emergenza climatica in atto”.

FONTE: UFFICIO STAMPA NAZIONALE