Mentre le drammatiche cronache dal Nord Europa all’Estremo Oriente evidenziano la necessità di accrescere la resilienza delle comunità e i dati Ispra testimonino invece come in Italia si continui a cementificare indiscriminatamente il territorio, a Ferrara viene presentato un programma pluriennale, scandito in 40 progetti per adattare, migliorare, potenziare strutture ed impianti idraulici a fronte dei cambiamenti climatici.

“Per progettare  Idropolis – spiega il presidente del  Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara, nonché neo Vicepresidente Anbi, Stefano  Calderoni – siamo partiti da una verità imprescindibile: nel 2050 con l’innalzamento del livello del mare e la subsidenza, una parte del Ferrarese sarà invasa dall’acqua; per questo occorre programmare sin d’ora interventi mirati per mitigare i danni. Allo stesso tempo, i cambiamenti climatici con fenomeni di siccità estrema, alternati a piogge spesso torrenziali, richiedono interventi sulle opere irrigue e non si può pensare di lavorare sempre in emergenza; basti pensare che al 30 giugno scorso avevamo già derivato 250 milioni di metri cubi d’acqua  per assicurare l’irrigazione”.

“Il piano Idropolis – sottolinea Francesco Vincenzi, presidente dell’associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) –  va nella direzione della programmazione, guardando al futuro, ma interpretando già i bisogni di oggi  con cinque progetti di grande rilievo per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro, candidati ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza e che potrebbero iniziare ad agosto. Per questo – continua  il presidente di ANbi – sollecitiamo velocità decisionale nel rispetto delle normative, perché non ci possiamo permettere di attendere mesi, pena non riuscire a cogliere la straordinaria opportunità del Recovery Plan”.

Il piano Idropolis, condiviso con gli enti pubblici ed i portatori di interesse, nasce da un’idea di sostenibilità e difesa del territorio; complessivamente l’investimento previsto è di 230 milioni di euro.

“Nel dettaglio – precisa Mauro Monti, Direttore del Consorzio di bonifica Pianura di Ferrara – parliamo attualmente di cinque progetti per il   recupero e la razionalizzazione della rete irrigua, ma soprattutto del completamento del sistema irriguo Ciarle, i cui lavori sono iniziati a giugno con l’obiettivo di essere sempre più indipendenti dalla disponibilità di fiumi appenninici ormai torrentizi come il Reno, prelevando  acqua invece dal Canale Emiliano Romagnolo.”

“Idropolis – conclude il direttore generale di Anbi, Massimo Gargano – nasce perché l’agricoltura, ma anche molte altre attività non sono possibili senz’acqua e la gestione idrica richiede un piano di adattamento strutturato e di grande respiro. Con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali abbiamo un’interlocuzione costante a partire dal nostro Piano di efficientamento della rete idraulica, i cui 858 progetti cantierabili sono un patrimonio a servizio del paese,  considerando anche che il Next Generation Eu prevede che i lavori siano ultimati e rendicontati entro il 2026”.