“Applicare il Contratto di Fiume all’Arno, conosciuto in tutto il mondo e quarto in Italia per lunghezza, significa tracciare un percorso, che può essere seguito anche da altri territori”. Ad auspicarlo è Massimo Lucchesi, Segretario dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appenino Settentrionale in occasione del via ufficiale a “Rinascimento d’Arno”, il percorso progettuale, che vede primattori, i Comuni rivieraschi del tratto mediano dell’importante via d’acqua: Firenze, Pontassieve, Bagno a Ripoli, Fiesole, Campi Bisenzio, Scandicci, Signa, Lastra a Signa, Carmignano, Montelupo Fiorentino e Empoli.

Si tratta dell’avvio concreto di uno dei tre Contratti di Fiume, che compongono il più grande Patto per l’Arno, promosso oltre che dall’Autorità di Bacino Distrettuale, dai Consorzi di bonifica interessati e da Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Toscana.

Ora si aprono i tavoli tematici, guidati dai Comuni per il coinvolgimento di tutte le realtà territoriali, che vorranno contribuire al percorso partecipativo; tra le azioni progettuali già sul tappeto ci sono il completamento della ciclopista tra Firenze e Camaioni, nonché la lotta alle plastiche nel tratto tra Firenze e Fiesole.

“L’Arno – commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) – è un esempio virtuoso di manutenzione del fiume in ambiti urbani; contempera sicurezza idrogeologica e fruizione pubblica attraverso il coinvolgimento dal basso, secondo l’ormai condivisa strategia della multifunzionalità delle infrastrutture idrauliche. Il fiume deve tornare ad essere una risorsa per la comunità e la sua costante manutenzione non solo è sinonimo di sicurezza, ma anche di sviluppo per il territorio”.

“I sindaci – dichiara Dario Nardella, prima cittadino del capoluogo toscano e presidente della Città Metropolitana gigliata – sono in prima linea e pronti a dare una mano, anche se le norme prevedono molte responsabilità e purtroppo sono pochi gli strumenti davvero operativi. Sul nostro fiume Arno vogliamo  avere sempre più voce in capitolo”.

“I contratti di fiume sono una straordinaria opportunità di crescita sostenibile per i territori e spesso i Consorzi di bonifica ne sono la startup –  evidenzia il direttore generale di Anbi, Massimo Gargano.

“Grazie alla grande partecipazione ai primi tavoli regionali tematici sono tanti gli stimoli già raccolti – spiega il presidente del Consorzio di bonifica Medio Valdarno e di Anbi Toscana, Marco Bottino – Ora bisogna tradurre gli obbiettivi strategici in azioni concrete per la sicurezza idrogeologica, la qualità delle acque, la biodiversità, ma anche la conservazione della storia e della cultura presenti lungo le sponde”.

L’obbiettivo del Patto per l’Arno è quello di codificare, a livello di distretto, un “contratto dei contratti” per dare indicazioni generali a tutti i soggetti, che stanno già lavorando ai tre Contratti di Fiume intermedi, dalla sorgente al mare, disponendo così di un pacchetto di progetti concordati per essere pronti a sfruttare le linee di finanziamento, che si presenteranno.

FONTE: UFFICIO STAMPA ANBI NAZIONALE