“Non avevamo dubbi, ma il fatto che la Commissione Agricoltura del Senato, dopo un ciclo di otto audizioni svoltesi tra marzo 2019 e luglio 2020, riconosca all’unanimità la funzione, nonché l’operatività e la strategicità dell’azione dei Consorzi di bonifica ed irrigazione, ci riempie di orgoglio per un sistema studiato all’estero, ma purtroppo ancora poco valorizzato nel nostro paese”. A dirlo è Francesco Vincenzi (in foto), presidente dell’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) dopo la lettura della relazione predisposta dai rappresentanti a Palazzo Madama.

“Per questo – aggiunge Massimo Gargano, direttore generale di Anbi – è molto importante che la Commissione abbia scelto di impegnare il Governo a discutere, in sede di Conferenza Stato-Regioni e Province autonome, il nuovo ruolo dei Consorzi di bonifica ed irrigazione nella gestione del territorio, nel contrasto al rischio idrogeologico e a supporto dell’agricoltura nazionale, ancora più correlato alle azioni di adattamento ai cambiamenti climatici e alla transizione ecologica. Non solo: viene chiesto, nella medesima sede istituzionale, di promuovere il rafforzamento del modello di governance dei Consorzi, mantenendo al centro della loro azione la tutela del territorio e lo sviluppo dell’agricoltura”.

Oltre a ciò, la Commissione chiede all’Esecutivo di disporre provvedimenti volti ad introdurre tecnologie e sistemi di gestione innovativi, che consentano di risparmiare ed ottimizzare la risorsa idrica, tutelare l’ambiente e promuovere il sistema agroecologico nazionale; potenziare il piano nazionale Invasi, completando innanzitutto le opere già parzialmente realizzate ed attivare strumenti di programmazione delle manutenzioni straordinarie per l’efficientamento dei sistemi idraulici; predisporre lo studio di un piano di dragaggio degli invasi e di cura dei corsi d’acqua per  recuperare la capacità persa a causa dell’interrimento.

La relazione della Commissione entra anche nel merito del “vulnus” dell’istituzione consortile che, nel corso dei decenni, si è determinato in alcune regioni del Mezzogiorno e più volte denunciato dall’Anbi.

“Esso è costituito – scrive la Commissione – dalla degenerazione delle regole e dei principi di buon governo con l’imposizione di commissariamenti ultradecennali, che hanno ingessato i Consorzi interessati, limitando in maniera sensibile la loro attività e la loro capacità di adattamento alle nuove esigenze del territorio. Risultano eclatanti i casi di Sicilia, Puglia e, per ragioni diverse, della Calabria”. Ciò ha penalizzato interi territori regionali e i loro abitanti. “L’auspicio – prosegue il documento della Commissione – è quello di un’assunzione di responsabilità da parte di tali regioni e il rapido ritorno all’autogoverno dei Consorzi e a una consequenziale e auspicata efficienza. Tali obiettivi sono certamente raggiungibili con una rapida adozione dell’Intesa Stato-Regioni, che ha mostrato in tutto il paese la sua capacità di saper ridurre sensibilmente singoli comportamenti non virtuosi e, al contrario, esaltare le buone pratiche”.

“Come abbiamo dimostrato, anche in questa occasione – conclude il presidente di Anbi – i Consorzi di bonifica ed irrigazione sono modello di trasparenza nel segno della sussidiarietà e dell’autogoverno. Restiamo, quindi, a disposizione per ogni ulteriore confronto per dare concretezza alle scelte indicate nel documento della Commissione Agricoltura del Senato”.

 

FONTE: UFFICIO STAMPA ANBI NAZIONALE